lunedì 5 luglio 2010

“COMM’ T’NGANNA L’ANIMA” Sceneggiatura di DESIRÈE FABBRIS Regia di MARIO CIRILLO Scenografia di MIMMA PISANO


LA TRAMA

La storia è molto semplice come semplici sono i personaggi che le danno l'anima ...
... anni venti ... piccolo paese della nostra Lucania ...
Le vicende si snodano tra una fontana, punto d'incontro della gente del paese, l’umile casa di Egidio e Rosa e l'Argentina, terra dove il loro figlio Rocco è immigrato, lasciando sua moglie Maria e sua figlia Lauretta ...
La giovane moglie di Rocco vive con i suoceri, ma è il rapporto con la suocera, altamente conflittuale, che mette a dura prova il vivere quotidiano delle due donne.
Nel frattempo il signorotto del paese, nonché compare di 'San Giovanni' della famiglia di Rocco, tale don Ciccio, corteggia Maria con l'aiuto della comare Carmela.
Purtroppo la ‘quasi evidenza' dei fatti, non sembra lasciare dubbi, ... le malelingue del paese, a questo punto, fanno il resto ...
"... la calunnia è un venticello ... "ma qui è un venti-cello che spira e infuria dall'Italia all'Argentina, amareggiando ancora di più gli animi già così tormentati per la lontananza dalla propria terra e dai propri affetti.
Con la nostalgia, che avvolge costantemente il vivere quotidiano degli emigranti, una lettera anonima arriva, esasperando ulteriormente gli animi ...
La calunnia inganna l'anima, rende i nostri animi schiavi delle malelingue e dei cattivi pensieri ...
Ci piacerebbe immaginare che la storia, raccontata in questo lavoro teatrale da semplici dilettanti, dia lo spunto per riflettere su certi abituali usi di noi poveri comuni mortali ...

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